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Le chiese nazionali di Roma erano sempre legate ad istituzioni caritative quali ospedali, ostelli e servizi di varia assistenza ai pellegrini romei provenienti da una certa nazione. Risalgono al Medioevo, ma vennero ufficializzate solo a partire dal XV secolo.
Alla base di ogni chiesa nazionale e delle opere di assistenza ai pellegrini c’erano in genere delle confraternite che si sostenevano grazie alle elemosine e alle rendite provenienti dai lasciti di benefattori appartenenti alla comunità nazionale di riferimento. Spesso le chiese nazionali erano anche collegate alle scholae (antenate dei seminari), dove si formavano i chierici. Le chiese e la loro ricchezza erano il segno dell’importanza della nazione e dei prelati che le patrocinavano. Per “nazioni” si intendevano anche le comunità dei residenti a Roma, ma originari di altre parti d’Italia; il nome si riferiva quindi ad una o più regioni o province attuali. Molte di queste organizzazioni furono sciolte ed espropriate con la legislazione sulla soppressione delle corporazioni religiose del 1873.
Nell’anno 1354 Jacoba Ferrandes, catalana nata in Barcellona, comprò una casetta in Roma nella regione della Regola per fondarvi un ospedale per suoi connazionali, chiamato l’ospedale di San Giacomo dei Catalani. Al medesimo ospedale la fondatrice lasciò in eredità il suo patrimonio. L’esempio della pia donna fu imitato nel 1363 da Margherita Pauli di Majorca che fondò un altro ospedale per inferme della sua nazione nella parrocchia di San Tommaso, chiamato l’ospedale di Santa Margherita dei Catalani, al quale lasciò tutti i suoi averi. Nel 1495 Alessandro VI fondò una confraternita della corona aragonese sotto il patrocinio di Santa Maria di Monserrato, la quale si raccoglieva in una chiesa di San Niccolò che sorgeva nell’area dell’attuale di Santa Maria. Nel 1518 quella chiesa fu demolita e si cominciarono a gettare le fondamenta dell’attuale, ove erano già stabiliti i due ospedali riuniti in un solo.
La nuova costruzione di Santa Maria in Monserrato venne affidata a Antonio da Sangallo il Giovane: la posa della prima pietra avvenne il 13 giugno del 1518, la prima chiesa di Roma progettata a navata unica rettangolare con tre cappelle per lato non passanti e un profondo presbiterio con terminazione absidale semicircolare.
Costo visita guidata: € 8,00 Soci TCI / € 11,00 Non Soci
Sistema di amplificazione: € 2,00 (da pagare in loco)