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Roma "American Chronicles: The art of Norman Rockwell"

Dove

Indirizzo evento: 
Via Marco Minghetti 22, Roma
Fondazione Roma Museo – Palazzo Sciarra

Quando

Da Martedì 11 Novembre 2014 a Domenica 8 Febbraio 2015
Lunedì 15.00 > 20.00 / Dal martedì al venerdì e domenica 10.00 > 20.00 / Sabato 10.00 > 21.00

Contatti

Telefono di riferimento: 
06/22761260
Fondazione Roma Museo - Palazzo Sciarra presenta dall’11 novembre 2014 all’8 febbraio 2015 la mostra American Chronicles: the Art of Norman Rockwell, curata da Stephanie Plunkett (Chief Curator del Norman Rockwell Museum) e Danilo Eccher (Direttore della GAM di Torino). La mostra è promossa dalla Fondazione Roma, organizzata dal Norman Rockwell Museum di Stockbridge, Massachusetts, e dalla Fondazione Roma Arte-Musei, in collaborazione con La Fondazione NY. Una retrospettiva sul percorso creativo di Norman Rockwell (1894-1978), artista statunitense che con il suo talento ha illustrato la storia di un’America da lui stesso sognata.

La mostra, per la prima volta in Italia, ripercorre la produzione di uno dei più acuti osservatori e narratori della società statunitense, che gli è valsa l’appellativo di "Artista della gente".

Le sue illustrazioni, minuziose e lievi, dirette al cuore più che alla mente, hanno descritto per più di cinquant'anni (dagli anni Dieci agli anni Settanta), sogni, speranze ed ideali, riflettendo e allo stesso tempo influenzando comportamenti e pensieri degli americani del XX secolo.

Nelle sue tavole emergono personaggi positivi, rassicuranti, fiduciosi, familiari e proprio perché tali, coinvolgenti. L’osservazione della realtà in Rockwell si fa pittura e al contempo storia; la storia di un mito, quello americano, che va ben oltre il confine degli Stati Uniti. L’artista alterna la spensieratezza delle origini, racchiusa nell’espressione di un fanciullo che fugge per una marachella – ad esempio No swimming del 1921 – alla bambina afroamericana che, per avvalersi del suo diritto all’istruzione, viene scortata a scuola: The problem we all live with del 1964, opera emblematica che riflette il dramma dell’apartheid.

Nato a New York, alla metropoli moderna che gli aveva dato i natali, Rockwell ha sempre preferito la campagna e i piccoli centri; contro quel mondo patinato scelse la famiglia americana, con le sue gioie e le sue piccole conquiste. L’artista ha creato un immaginario e uno stile unico, fatto di un realismo minuzioso e allo stesso tempo tenue; di colori non stridenti ma armonici; di scene dal taglio fotografico, animate da protagonisti che ricordano il cinema di Frank Capra o Billy Wilder, i romanzi di Dickens e i fumetti di Walt Disney.

La mostra esplora l’intero “pianeta Rockwell”, attraverso le sue opere più famose raccolte per grandi temi: la storia americana, dall'orgoglio nazionale al dramma del razzismo; l'American Way of Life, i suoi personaggi e vicende; l'amore per l'arte e per il disegno, il contributo nella creazione di una peculiare estetica statunitense ed infine il suo metodo analitico: lo studio approfondito delle opere che divenivano così "più vere del vero". Un viaggio esaustivo nella sua produzione: in mostra più di cento tra dipinti, documenti e fotografie, e la raccolta completa delle 323 copertine originali del noto magazine The Saturday Evening Post (elaborate dal 1916 al 1963).
 
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