Incontri al MArRC- Ulisse e la Calabria Antica, le tappe di una deriva mitica
 
Promosso da:
Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria con il Club di Territorio di Reggio Calabria del Touring Club Italiano.
 
Saluti:
Carmelo Malacrito - direttore del MArRC
Francesco Zuccarello Cimino - console del Club di Territorio di Reggio Calabria del TCI.
 
Intervengono:
Maurizio Cannatà - direttore Museo Archeologico  Nazionale Vito Capialbi  di Vibo Valentia
direttore del Museo Statale di Mileto (VV)
Daniela Costanzo - funzionario Archeologo MArRC
 
Ingresso libero - posti limitati
 
Chi legge l’Odissea sperando di trovarvi le tappe dettagliate della mitica deriva di Ulisse lungo le coste della Magna Grecia e della Sicilia rimane deluso. Nessuna identificazione dell’antro di Polifemo alle pendici dell’Etna, di Scilla e Cariddi nelle acque dello Stretto, della reggia di Eolo a Lipari, degli scogli delle Sirene nel golfo di Napoli, solo per fare alcuni celebri esempi, è presente nei versi che la tradizione antica attribuisce ad Omero. Molti autori antichi successivi, invece, identificano gli stessi luoghi in africa, nell’Egeo, nel mar Nero o addirittura nell’oceano Atlantico.
La geografia del viaggio più famoso della storia, quindi, almeno nella redazione giunta fino a noi, benché se ne dica, prescinde volutamente da qualsiasi concreto ancoraggio territoriale e geografico.
L’Odissea deve invece essere letta ed interpretata per quello che è, il racconto di un viaggio mitico che diviene metafora del desiderio umano della conoscenza, unitamente all'affermazione dell'ingegno e della ragione umana contro le forze ineluttabili del fato, ma soprattutto fonte storica ineguagliabile inquanto prima opera letteraria ‘nazionale’ di un popolo culturalmente omogeneo, sebbene politicamente frazionato, come fu la Grecia antica (Magna Grecia e Sicilia incluse), che riflette proprio nell’esperienza marinara il marchio di un’identità culturale collettiva.
Non fu il poeta di Odisseo, quindi, a localizzare nelle acque del Mediterraneo il teatro delle avventure del mitico re di Itaca, bensì i navigatori greci che conobbero la sua opera e la elevarono a paradigma dei loro viaggi, attraverso un percorso interpretativo durato secoli e addirittura continuato in età romana, nell’ambito di quel vasto processo storico che chiamiamo ‘colonizzazione greca’, in cui la Calabria, con la sua centralità mediterranea, svolse un ruolo cruciale.