Dove
Indirizzo evento:
Via degli Zabarella 14, Padova
Palazzo Zabarella
Quando
Da Sabato 6 Settembre 2014 a Domenica 14 Dicembre 2014
Martedì - domenica 9.30 - 19.00 / Lunedì chiuso
Contatti
Telefono di riferimento:
049/8753100
Indirizzo web:

CORCOS, I SOGNI DELLA BELLE ÉPOQUE
(dalla rivista "Touring. Il nostro modo di viaggiare" di settembre)
Un nome non molto conosciuto al di fuori della cerchia degl i appassionati. Eppure la fama di uno dei protagonisti della pittura figurativa dell’Italia umbertina era tale che nel 1933 Ugo Ojetti ebbe modo di scrivere: «Chi non conosce la pittura di Vittorio Corcos? Attenta, levigata, meticolosa, ottimistica: donne e uomini come desiderano d’essere, non come sono», e Cipriano Efisio Oppo, nel 1948, «Una pittura chiara, dolce, liscia, ben finita: la seta, seta, la paglia, paglia, il legno, legno, e le scarpine lucide di copale, lucide come le so fare soltanto io, diceva Corcos».
Ecco perché la rassegna di palazzo Zabarella rende il giusto merito al pittore livornese (1859-1933) con la più completa antologica a lui dedicata. In mostra oltre cento dipinti, molti anche inediti, che ne ridisegnano l’intera vicenda.
Punto focale della mostra il celeberrimo Sogni (a lato e in gallery) della Galleria d’Arte Moderna di Roma, immagine simbolo della Belle Époque, che bene ne incarna l’atmosfera sospesa. Parasole, guanti, paglietta e trine per la giovane Elena Vecchi, che la forza della posa e la determinatezza dello sguardo, dalle palpebre pesanti e cerchiate, rendono modernissima nella loro inquietudine. Dai ritratti di Giosuè Carducci e Silvestro Lega a quelli dell’editore Emilio Treves, alle dame e ai riti del bel mondo parigino, di cui fu uno dei maggiori interpreti insieme a Boldini e De Nittis (divenendone il vero erede), alla realtà della pittura en plein air legata ai soggiorni a Castiglioncello, Corcos seppe tenere la barra attraverso i tanti cambiamenti politici, sociali e artistici di un mondo patinato il cui sogno di eleganza, bellezza e decoro, fatto di buone maniere e atmosfere sospese, annegò nel sangue delle trincee. In quella guerra che frantumò anche il mondo e il futuro dell’artista, portandogli via il suo unico figlio maschio, Massimiliano.
(Isabella Brega)