Nel 1665 Elena Aldobrandini, moglie di Antonio Carafa, Principe di Stigliano e Duca di Mondragone fondò il Ritiro per Matrone e Vergini nobili, aperto a quelle donne di nobile lignaggio che non volessero prendere i voti. La maestosa struttura, su tre piani con un ampio giardino e con annessa una imponente chiesa, più simile ad un convento che ad una abitazione, ha sempre conservato tra gli obbiettivi il sostegno e la formazione della cultura femminile. Oasi nascosta e sconosciuta, merita una visita per scoprirne le bellezze e la storia, anche perché oggi ospita il delizioso Museo del Tessile e dell’Abbigliamento con paliotti e paramenti sacri del ‘700, tessuti della manifattura di San Leucio, le collezioni permanenti di Fausto Sarli e Livio De Simone e abiti, cappelli, guanti e tessuti provenienti dalle famiglie nobili napoletane.

Nel Museo Elena Aldobrandini possiamo ripercorrere la Storia della Moda dal Settecento ai giorni nostri. Contenuti ben in mostra, esibiti attraverso le trasformazioni, alcune graduali, altre radicali, che hanno caratterizzato il modo di agghindarsi della donna. Museo unico nella tipologia e nella straordinaria varietà del suo ingente patrimonio. Non solo opere tessili, non solo haute couture o prêt-à-porter, non solo manufatti finiti con chiara destinazione d’uso, al pari di abiti da cocktail o da sposa con accessori, quali: cappelli, borse, guanti, ventagli, parasole e piume.

Ma, anche: colletti, jabot, ritagli di passamanerie, imparaticci, intarsi in merletto, lavorazioni in tombolo e sfilato. Un tripudio di esemplari in tessuto. Vetrina dei lasciti di antiche famiglie napoletane che hanno il desiderio di condividere il proprio patrimonio con l’intera cittadinanza, contribuendo a confermare, attraverso le donazioni, il ruolo principe del museo Elena Aldobrandini: custode affidabile ed attento della cultura vestimentaria, con una maggiore predilezione per quella di fattura locale.

L’Istituto concorre alla promozione delle abilità artigianali per la creazione di articoli tessili di pregio, al fine di conservare il primato detenuto dal Made in Campania, il cui riconoscimento è, da sempre, acclarato. Il “fatto a mano” ha centralità assoluta. Il diktat vigente è tutelare l’artigianato. Il manufatto, così come la singola tela, nasce dall’intreccio semplice e puntuale della trama e dell’ordito. La prima è il suo passato, la seconda, la sua rivisitazione.

Come arrivare:

# Ore   9.45 : Ritrovo dei partecipanti a Piazzetta Mondragone 18 – Napoli

Altre informazioni utili:

ATTENZIONE: LA MANIFESTAZIONE SI SVOLGE NEL RIGOROSO RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI NAZIONALI, REGIONALI E LOCALI DI CONTENIMENTO DELLA PANDEMIA, VIGENTI ALLA DATA DELLA MANIFESTAZIONE, ALLE QUALI I SINGOLI PARTECIPANTI SI DEVONO ATTENERE.

programma

# Ore   9.45 : Ritrovo dei partecipanti a Piazzetta Mondragone 18 – Napoli

# Ore 10.00 : Inizio della visita guidata

# Ore 11.30 : Fine della visita guidata

Nel caso la richiesta dei soci richiedesse l’organizzazione di due gruppi di visita, gli orari cambieranno e ne verrà data comunicazione tempestiva.

Quota di partecipazione

– Socio TCI      €       8,00

– Non Socio     €      10,00

Prenotazioni: Dal 1° dicembre 2022 fino ad esaurimento posti esclusivamente a mezzo email napoli@volontaritouring.it

Volontario Touring Accompagnatore e telefono attivo il giorno della visita: Console Silvana De Luca 338 616 5971

Guida: a cura della Fondazione Mondragone

La quota comprende: La visita guidata come descritta, le radioguide, il biglietto d’ingresso, l’assistenza del console, l’assicurazione per la responsabilità civile.

Partecipanti: massimo 30 persone

Modalità di pagamento e condizioni di partecipazione:

Pagamento il giorno della visita ad incaricato del Club di Territorio di Napoli

Il Volontario Touring Accompagnatore ha la facoltà di variare l’itinerario e di annullare la manifestazione in caso di pioggia.

Il Club di Territorio di Napoli del Touring Club Italiano si riserva il diritto di accettare o meno la prenotazione.

Manifestazione organizzata per i soci e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.

Sono ammessi i non soci perché possano constatare la qualità e l’interesse delle nostre manifestazioni, e quindi associarsi.