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Museo Casa Gaia da Camino, palazzo del XIII secolo con affreschi rinascimentali.
Saranno una quarantina di opere a raccontare l’universo creativo dell’artista vicentino Romano Lotto (Dueville, 1932), nella mostra a lui dedicata che aprirà al pubblico il 9 marzo 2013 nelle sale del Museo “Casa Gaia” di Portobuffolè (Treviso). Una rassegna che intende ripercorrere il percorso artistico di Lotto, seguendo le tematiche a lui più care come i paesaggi, sia quelli che appartengono alle suggestioni della sua terra d’origine, con gli scorci dei colli vicentini e il fascino delle marine veneziane, sia quelli della campagna romana, dove si trasferisce dal 1972.
Romano Lotto ha dipinto i luoghi in cui è nato e ha vissuto, facendo sempre attenzione a ritrarli con un occhio non convenzionale. Il pittore vicentino, infatti, coglie una Venezia ‘minore’, lontana dai modelli del paesaggismo classico di Canaletto, Bellotto, Guardi, Marco Ricci, preferendo invece quella delle isole, di Marghera, del Lido, dove sono presenti i resti di una Venezia ancora autentica, quella delle vecchie barche, dei vaporetti in disuso, dei ‘murazzi’.
Allo stesso modo, è attratto dalle periferie di Roma, da quelli che Lotto chiama i ‘campi archeologici’, termine che usa per dare nome alle sue tele, e che sono caratterizzate da grandi campiture materiche di colore che ricordano le suggestioni della Scuola romana di Scipione, Mafai, Pirandello, di cui è un appassionato cultore.
Fondamentale nell’evoluzione artistica di Lotto furono gli incontri con Oskar Kokoschka nel 1960, di cui seguì i corsi alla Sommerakademie nella Fortezza di Salisburgo, e con Emilio Vedova che lo incoraggiò a esplorare il linguaggio astratto e informale.
L’artista ha partecipato a numerosissime mostre in Italia e all’estero; la sua partecipazione più recente è quella tenutasi a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, nell’ambito della Biennale di Venezia, padiglione Italia a cura di Vittorio Sgarbi.