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Walter Bonatti ebbe due vite distinte: dapprima quella di grandissimo alpinista, successivamente, dal 1965, quella di eroico esploratore e fotografo dei grandi spazi del mondo. La mostra Fotografie dai grandi spazi, curata da Alessandra Mauro e Angelo Ponta, ripercorre tutta la vicenda di Bonatti, ma in modo diverso: la vita alpinistica è riassunta in quattro vetrine simbolo che vogliono sintetizzare, con alcuni oggetti a lui appartenuti, alcune grandi e storiche imprese come il K2 (di cui fu artefice occulto della conquista, con un riconoscimento molto tardivo).
La vita dell’esploratore e di inviato di Epoca occupa invece il corpus della mostra: il 70 per cento delle immagini scattate in ogni angolo del mondo da lui esplorato (molte in autoscatto) dall’estremo Nord alle savane africane, dallo Yukon al Sudamerica, dalla Nuova Guinea ai Caraibi provengono dal pubblicato del celebre settimanale di Mondadori. Ne esce un ritratto umano molto particolare di un Bonatti inedito, cultore della letteratura di viaggio, appassionato viaggiatore e profondo conoscitore di popoli e razze di tutto il pianeta.
Le immagini sono spettacolari e sono frutto di un prezioso lavoro di scansione delle diapositive, scelte tra le circa 70-80mila che costituiscono il patrimonio Bonatti. Angelo Ponta, uno dei curatori insieme ad Alessandra Mauro, ha infatti visionato i circa tremila scatti che l’Agenzia Contrasto ha in gestione per lo sfruttamento commerciale, ma per per avere una rassegna più completa ha consultato anche parte di quell’enorme patrimonio fotografico di Bonatti oggi di proprietà dei fratelli Vicario, figli di Rossana Podestà, custodito in un caveau di una banca in Valtellina in attesa di una degna destinazione. In mostra anche alcune immagini filmate tratte dai fumetti che ebbero Bonatti come protagonista ed eroe, che l’editore Baldini pubblicò negli anni Novanta in due album ispirati alle sue imprese.
Piero Carlesi