Per inaugurare l’inizio di Expo 2015, abbiamo deciso di occuparci, dopo i quarantenni in fuga dello spettacolo Mattia - a life changing experience, di un’altra tematica tutta contemporanea: le ragioni, i disagi e le paure che si nascondono dietro al salutismo e alla dipendenza da farmaci.
Come il resto del mondo anche gli italiani sono sempre più “appassionati” di farmaci, con il consumo che continua a crescere ed è arrivato, nei primi nove mesi del 2013, a un totale di 1.398 milioni di confezioni di medicinali, per una media di circa 23 confezioni a testa. Le diete più disparate sono ora le protagoniste assolute in tavola: dalla paleodieta fino alla Dukan, passando per varie zone, facciamo di tutto perché il nostro corpo sia sano e in forma, perché sia pulito dentro e pulito fuori.
Ma di che cosa ci stiamo davvero prendendo cura? Primi in classifica per bisogno di terapia pare siano il nostro cuore, seguito a ruota dalla pancia e al terzo posto, quasi a tirare le fila del tutto, troviamo le nostre ansie. Un esercito di insicurezze, appetiti e passioni che cerchiamo di sconfiggere e da cui cerchiamo sollievo attraverso la scienza medica, la palestra e il mantra contemporaneo della prevenzione.
La trama ci racconta di una famiglia quasi perfetta e di un festeggiamento per le nozze d’oro dei nonni, che forse non accadrà mai, perché all’organizzazione sono delegati i figli e i nipoti. Tanti preparativi, tante, forse troppe, scelte da negoziare su menù, location, invitati e stili di vita.
La generazione dei padri e delle madri, o meglio dei nonni e delle nonne, che festeggia una vita insieme mentre la generazione dei figli paga il conto con violenza e frustrazione.
La promessa del paradiso che diventa lotta per la conquista del paradiso qui e adesso, senza mezze misure, a qualunque costo. L’Italia, o forse il mondo, visto come una grande famiglia, dove parentele naturali e parentele acquisite hanno punti di vista inconciliabili sotto la facciata di un’unità globale che è metafora di
un paese ormai inesistente.
Ansiolitici, cardioaspirine, alimenti biologici e spinning danno forza ai nostri N.E.R.D.S., che in inglese vuol dire “sfigati” ma che in medicina indica la Non Erosive Reflux Desease Syndrome: acronimo per la malattia da reflusso non erosiva, in un certo senso quindi più reversibile di quanto si immagini, si spera, anche se non meno reale. NERDS parlerà allora e soprattutto di reflussi emotivi e sarà la storia di un Quarto Stato post moderno, che lotta con dipendenze e insoddisfazioni tutte contemporanee, nel tentativo di bilanciare bisogni impalpabili con la rassicurante stabilità di un blister a lunga scadenza.