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Donnalbina, Donna Romita e Donna Regina erano le tre figlie del barone Toraldo, nobile del Sedile di Nilo. La madre, donna Gaetana Scauro, di nobilissima origine, era morta molto giovane e il barone, pur rammaricandosi molto per l'estinzione del proprio nome, non riprese moglie. Ottenne come speciale favore, dal re Roberto d'Angiò, che la sua figlia maggiore, Donna Regina, potesse, sposandosi, conservare il suo nome di famiglia e trasmetterlo ai propri figli. Il barone morì nel 1320 quando Donna Regina aveva diciannove anni, Donna Albina diciassette e Donna Romita quindici...
Evocate in una leggenda raccontata da Matilde Serao, le tre sorelle in questione vengono rappresentate da 3 chiese di grande fascino e imponenza: Donnalbina, Donnaregina Nuova e Donnaromita.
La leggenda si intreccia così con la storia artistica di Napoli che esprime in termini barocchi le più alte rappresentazioni artistiche della città fra Sei e Settecento, nascondendo spesso, però, anche creazioni più antiche come a Donnaromita il soffitto dipinto da Teodoro d'Errico che colloquia con la cupola di Luca Giordano e la pavimentazione del riggiolaro Donato Massa