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In occasione della Giornata delle Ferrovie Dimenticate l’8 Marzo presso D.C.O. di Bologna Centrale, (accesso piazzale ovest stazione).avra luogo con inizio alle ore 15 l'incontro:
La porrettana e la nostra storia
SU DI UN ISOLETTA DEL RENO, a poche centinaia di metri dalla stazione di Borgo Panigale, Emilio Lepido, Antonio e Ottaviano posero fine alla “guerra di Modena” costituendo il secondo triunvirato.
NELLA CERTOSA DI BOLOGNA, che si trova prima di Casa-lecchio di Reno, riposa Jean Louis Protche, il geniale progettista, francese di nascita, ma bolognese di adozione, che realizzò la linea.
DALLA VILLA GRIFONE, presso Pontecchio, Guglielmo Marconi lanciò i primi segnali radio.
IL MONTE SOLE, nei pressi di Marzabotto, è tristemente famoso per l’eccidio che vi venne perpetrato nel corso dell’ultima guerra. Inoltre, proprio qui, venticinque secoli fa, sorgeva un’altra città: la città etrusca di Misa. Grande e prospera, fu annientata dai Galli Boi. Oggi rimangono le tracce dei suoi templi, degli acquedotti e degli altari, e un’imponente e suggestiva necropoli.
VERGATO deve il proprio nome ad una fiorente produzione dell’ omonimo panno a righe, di gran moda presso la nobiltà intorno all’anno mille. Dalla metà del ’400 diventerà una piccola capitale, avendovi il Comune di Bologna destinata la residenza dei “Capitani della Montagna”, una sorta di governatori che venivano qui inviati ad amministrare le vallate circostanti.
LO STEMMA COMUNALE DI PORRETTA raffigura un bue. Raccontano le cronache del 1200 che si trattava di un animale talmente malato e prossimo alla fine che non valeva la pena di macellarlo. Il padrone lo lasciò libero di morire in pace e l’animale, guidato dall’istinto, riscopri l’efficacia di acque termali già note agli etruschi e ai romani e poi dimenticate. Il nostro bove, abbeveratosi alle fonti, divenne « graso e polito che parea un manzo » e fece la fortuna della città perché da allora le Terme divennero molto frequentate.
PRACCHIA appare un po’ come un nobile decaduto. Un tempo — quale punto obbligatorio di fermata nella più importante linea di valico degli Appennini — era una località turìstica assai apprezzata. Allora era di moda soggiornare sull’Appennino ed alla Stazione facevano capo, anche tutte le comunicazioni con i centri dell’alta valle della Lima (Abetone) e con Pievepelago. Oggi gli alberghi chiusi e recanti i segni del tempo, sembrano rimpiangere un passato che forse non ritornerà.
SAMMOMME’ è l’esatta denominazione della località che su tutte le nostre pubblicazioni ufficiali, dall’orario al prontuario delle distanze, appare come S. Mommè: un santo creato dalle… FS.