Una visita guidata in esclusiva per i soci e gli amici del Touring Club Italiano alla splendida Reggia di Quisisana, restituita all’antico splendore dopo decenni di abbandono e il cui nucleo originale fu descritto da Boccaccio nel Decameron, ora sede del Museo Archeologico dedicato alle ville romane del territorio di Castellammare.

La Reggia di Quisisana fu costruita nel XIII secolo dai sovrani angioini come luogo di villeggiatura e di cura, ma fu solo con gli interventi condotti da Carlo III di Borbone tra il 1765 e il 1790 che il palazzo assunse l’aspetto attuale. Il complesso, che rispecchiava l’idea del “palazzo di caccia e villeggiatura”, ha una struttura ad elle così da godere da un lato di una splendida vista sul golfo e dall’altro di essere meglio collegato a Castellammare. Nel periodo seguente anche il parco venne riammodernato e ingrandito sui modelli del giardino all’inglese con grandi viali, scale, fontane e giochi d’acqua che sfruttavano scenograficamente sia la ricca vegetazione delle pendici del Faito che le sorgenti d’acqua. La fama del Palazzo era tale da attrarre moltissimi viaggiatori e personalità straniere a soggiornare nell’area e il suo splendore ci è testimoniato dagli acquerelli e dalle incisioni di Hackert e Dahl nonché dalle vedute della Scuola di Posilippo.

Dopo alcuni decenni di abbandono, il palazzo è stato oggetto all’inizio del 2000 di un grande intervento di restauro terminato nel 2009 e che ha restituito l’antico splendore. Oggi il complesso è al centro di un grande progetto di valorizzazione sotto la direzione del Parco Archeologico di Pompei che mira a renderlo sede di un museo dedicato alle ricche ville romane di Castellammare di Stabia e dove saranno esposti i magnifici affreschi e i reperti attualmente conservati all’Antiquarium.

Museo Archeologico di Castellammare di Stabia, ospitato negli storici ambienti della Reggia di Quisisana dal 24 settembre 2020, è il nuovo spazio museale dedicato all’esposizione di numerosi e prestigiosi reperti del territorio stabiano. L’operazione, curata e promossa dal Parco Archeologico di Pompei con l’organizzazione di Electa, restituisce al patrimonio italiano il più antico sito reale borbonico – edificio simbolo che vanta  una  storia  di oltre sette secoli – insieme a preziose testimonianze della vita quotidiana, in particolare quella che si svolgeva nelle ville romane d’otium (lussuose residenze finalizzate al riposo, del corpo e dello spirito, dalle attività e dagli affari) e nelle ville rustiche (simili nella concezione alle moderne fattorie), site in posizione panoramica con “vista” sul Golfo di Napoli.

Il Museo è intitolato a Libero D’Orsi (1888-1977) preside che, negli anni ’50, intraprese la riscoperta delle Ville Stabiane, già parzialmente indagate in età borbonica. Numerosi i reperti in mostra, alcuni mai esposti prima in Italia, tra affreschi, pavimenti in opus sectile, stucchi, sculture, terrecotte, vasellame da mensa, oggetti in bronzo e in ferro, in parte già ospitati nell’Antiquarium stabiano, allestito nel centro cittadino da Libero d’Orsi e chiuso al pubblico dal 1997.

Il percorso espositivo del museo, il cui progetto scientifico è curato dal Parco Archeologico di Pompei, si propone di offrire un quadro complessivo di Stabiae e dell’Ager Stabianus dall’età arcaica sino all’eruzione del 79 d.C.

Le prime sale sono dedicate alla storia della Reggia di Quisisana e alle ricerche archeologiche, con particolare attenzione agli scavi borbonici e a quelli di Libero D’Orsi.

Si prosegue con Stabiae preromana, illustrata da materiali votivi dal santuario in località Privati (metà IV-fine II sec. a.C.), riferibili al culto di una divinità femminile, e da corredi funerari dalla necropoli arcaica di Via Madonna delle Grazie (dalla seconda metà del VII sec. a. C. alla fine del III sec. a.C.).

Il periodo romano, fino al 79 d.C., è invece ricostruito attraverso un criterio espositivo cronologico e topografico, con alcuni approfondimenti tematici.

Nell’area dell’odierna Castellammare di Stabia (Stabiae) sorgevano, in epoca romana, numerose ville d’otium in posizione panoramica, concepite prevalentemente a fini residenziali, con vasti quartieri abitativi, strutture termali, portici e ninfei splendidamente decorati. Il percorso di questa fase storica prende avvio dalle celebri ville costruite sul pianoro di Varano, di cui si presentano gli straordinari apparati decorativi (in particolare affreschi e sculture): da Villa San Marco alla Villa del Pastore, dal Secondo Complesso fino a Villa Arianna.

Dopo la parte dedicata al pianoro di Varano, si presentano la villa del Petraro (comune di Santa Maria la Carità), importante complesso che ha restituito decorazioni in stucco provenienti da lussuosi ambienti termali, e quella di Carmiano (comune di Gragnano), cuore dell’allestimento permanente.

La villa di Carmiano è una delle circa 50 ville rustiche dell’ager Stabianus, un territorio con numerose piccole proprietà (ville rustiche con estensione tra i 400 e gli 800 mq) adatte alla coltivazione della vite e dell’olivo.

In questa sezione, un approfondimento tematico dedicato all’alimentazione introduce il visitatore all’esposizione del triclinio di Carmiano: il tema del cibo, della sua preparazione e consumazione, è illustrato da vasellame da mensa in bronzo, terracotta e vetro, da vasellame da cucina ed anfore, che offrono uno “spaccato” su un momento importante della vita quotidiana, quale era quello della convivialità.

Dalla villa di Carmiano proviene un triclinio le cui pareti affrescate sono integralmente riproposte al centro del percorso, con pitture di tema dionisiaco che richiamano la produzione del vino, attività principale svolta negli ambienti della parte rustica della residenza.

Lo straordinario carro in bronzo di Villa Arianna, esposto per la prima volta con i suoi finimenti, è lo spunto per approfondire le conoscenze sui lavori agricoli e sulle produzioni tipiche del territorio stabiano: il ricco campionario di attrezzi restituito dalle ville – insieme ad anfore e larari da ambienti rustici – chiude il percorso di mostra con il tema delle attività produttive che rendevano prospere le ville dell’area stabiana, e vesuviana in generale.

Come arrivare:

# Ore 10.00 : Raduno dei partecipanti (mezzi propri) all’ingresso della Reggia di Quisisana – via Quisisana – Castellammare di Stabia (NA).

Altre informazioni utili:

ATTENZIONE: LA MANIFESTAZIONE SI SVOLGE NEL RIGOROSO RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI NAZIONALI, REGIONALI E LOCALI DI CONTENIMENTO DELLA PANDEMIA, VIGENTI ALLA DATA DELLA MANIFESTAZIONE, ALLE QUALI I SINGOLI PARTECIPANTI SI DEVONO ATTENERE.

programma di massima

# Ore 10.00 : Raduno dei partecipanti (mezzi propri) all’ingresso della Reggia di Quisisana – via Quisisana – Castellammare di Stabia (NA).

Visita guidata alla Reggia e al Museo Archeologico “Libero D’Orsi”.

# Ore 12.30 : Termine della manifestazione.

Quota di partecipazione

– Socio TCI      € 11,00

– Non Socio     € 15,00

Informazioni, prenotazioni e pagamenti:

Punto Touring di Napoli c/o Vomero Travel – Via San Gennaro ad Antignano 90 – 80129 Napoli

LUN – VEN: 10 / 13 – 16 / 19,30

SAB: 10 / 13    tel. 081 578 03 55

email vomero@touringclubnapoli.it

Trasporti: mezzi propri

Volontario Touring accompagnatore e telefono attivo il giorno della visita: console regionale Giovanni Pandolfo 3351320908

Guida: Rosa Maione

Partecipanti: min 20 – max 30 persone

La quota comprende: il compenso per la guida, le spese organizzative del Punto Touring di Napoli, l’assistenza del console, le assicurazioni per la responsabilità civile.

Il costo del biglietto d’ingresso è a carico dei singoli partecipanti per consentire a chi ha diritto alla riduzione o all’esenzione di poterne usufruire.

La quota non comprende: il biglietto di ingresso, le spese di carattere personale e tutto quanto non specificato.

Modalità di pagamento e condizioni di partecipazione:

Le prenotazioni scadono automaticamente sette giorni dopo la loro effettuazione, anche telefonica, se non confermate dal versamento della quota.

Il Corpo Consolare si riserva il diritto di accettare o meno la prenotazione.

Manifestazione organizzata per i soci e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.

Sono ammessi in via eccezionale i non soci perché possano constatare la qualità e l’interesse delle nostre manifestazioni, e quindi associarsi.