È un piccolo borgo di impianto lineare, in parte ancora murato, con caratteri di integrità che gli conferiscono uno spiccato pregio ambientale. Lo fondarono i Clavesana nel 1248, facendo del castello sovrastante il centro feudale della valle; quando i Del Carretto, subentrati nel dominio, cedettero il feudo parte a Genova e parte ai Savoia, scoppiò la “guerra di Zuccarello”, risolta nel 1625 con il passaggio della val Neva alla Repubblica di Genova.
La via Tornatore che attraversa l’abitato, fiancheggiata da caratteristici portici di struttura medievale, collega le due porte turrite cui erano connesse cortine murarie che scendevano dalla collina del castello; dalla parte opposta la difesa era affidata al fiume (suggestiva l’inquadratura del piccolo ponte medievale a schiena d’asino) e alla sua sponda rocciosa, sulla quale anche oggi poggiano le case. La parrocchiale di S. Bartolomeo conserva il bel campanile antico, risalente in basso al secolo XII-XIII e nella parte superiore al XIV, con bifore e trifore in pietra locale. Dall’estremità settentrionale della via centrale parte un sentiero che in 20 minuti porta agli imponenti ruderi del castello; è un’ipotesi che vi sia nata Ilaria Del Carretto, andata sposa a Paolo Guinigi signore di Lucca. Una passeggiata facile (la via del Roso), adatta a tutti, collega Zuccarello con Castelvecchio di Rocca Barbena.