Un mosaico unico al mondo fatto di calle e campielli, chiese traboccanti di capolavori e isolette di laguna. Proprio l’ambiente lagunare in cui è immersa la città determina la sua cucina fatta di pesce e molluschi (da pesca e acquacoltura), ma anche verdure e cacciagione. Per scoprirla ci si siede nelle tipiche osterie, dove vengono serviti ombre (bicchieri di vino) e cicheti (stuzzichini) come gamberetti e seppioline di laguna, polpettine, polentine, acciughette, baccalà (mantecato) e pesce in saòr (macerato in aceto con cipolle). Tra i grandi classici figurano le moleche (granchietti senza carapace passati in pastella e poi in padella), risi e bisi, fegato alla veneziana e le zalete, biscotti a forma di losanga a base di farina gialla, uva passa, pinoli e profumo di limone. Non solo pesce, sulle isole lagunari, tra cui Murano e Sant’Erasmo, si trovano gli orti e si producono pere, pesche, giuggiole, susine e il pregiato carciofo violetto di Sant’Erasmo. Dal limonio, una pianta dai fiori viola comune in queste terre lagunari, si ricava un miele (detto di barena). Tutti ingredienti che si possono trovare nei mercati di Rialto: dalla loggia affacciata al Canal Grande (pesce) a una testata del ponte (frutta e verdura). Infine ci sono i celebri locali storici: dai secolari caffè di piazza S. Marco, come il Florian, il Lavena, il Quadri e, non lontano, l’Harry’s Bar, al Cipriani (hotel e ristorante) in Giudecca e Locanda a Torcello.