In questo estremo lembo del Salento, Tricase, nato dall'unione di tre casali attorno a un comune fulcro di difesa, è uno dei centri più popolosi e importanti, soprattutto per la produzione del tabacco. Domina piazza Vittorio Emanuele l'alto e severo prospetto di palazzo Gallone (oggi Municipio), sorto come fortezza nel XIV secolo e trasformato nel 1661 in principesca dimora. Della costruzione originaria conserva due torri angolari e il loggiato sul fianco destro, visibile dalla vicina piazza don Tonino Bello.
Qui prospetta anche la barocca chiesa Matrice, terminata verso la fine del XVIII secolo, che custodisce un pulpito finemente intagliato (1795) e tre importanti dipinti: una Deposizione di Palma il Giovane, una Natività di Maria del Veronese e una Madonna e santi di Paolo Finoglio.
Per l'arco a destra della chiesa si torna in piazza Vittorio Emanuele dove spicca la chiesa di S. Domenico (1678-88), con fastosi altari intagliati.
Sono numerosi, nei dintorni di Tricase, i resti di antichi castelli, i fortilizi, le masserie fortificate, segni inconfondibili della tenace difesa della popolazione contro gli attacchi della pirateria turca. In località Tutino s'incontrano i ruderi del castello dei Trane, eretto nel 1580 forse sui resti di un fortilizio più antico. Un altro castello, risalente alla prima metà del XVI secolo, sorge a Caprarica, mentre nella frazione Sant'Eufemia si trova la cripta di S. Maria del Gonfalone, antica laura sotterranea ornata di affreschi bizantini.
"Monumento" naturalistico della zona è la secolare Quercia vallonea, risalente al XII secolo e posta lungo la strada che da tricase Porto conduce a Tricase, nel cosiddetto Bosco di Tricase.