Si passa per Zollino, in cui sopravvivono ancora elementi di cultura grika, prima di arrivare a Sternatia. Furono i greci a fondare questo paese, dove il rito bizantino rimase in vigore fino al 1661. A pochi passi dalla barocca parrocchiale dell'Assunta, il vasto palazzo Granafei è una grandiosa residenza fortificata eretta nel XVII secolo dai marchesi del luogo e rimaneggiata nell'800, con la trasformazione di un'ala in manifattura dei tabacchi. L'edificio era sorto sui resti di un fortilizio bizantino, ampliato nel 1481 quando divenne quartier generale di Alfonso d'Aragona nella riconquista di Otranto caduta in mano turca. Sede del Municipio è oggi l'ex convento dei Domenicani, secentesco complesso con chiesa barocca e cortile a chiostro. Un interessante frantoio ipogeo del XV-XVIII secolo si trova nei pressi di porta Filia, resto delle mura quattrocentesche che racchiudono l'abitato. Più antica è la cripta di S. Sebastiano, in via Neviera, scavata in un unico masso tra il IX e l'XI secolo. Strettamente connesso alla comunità greca di Sternatia, l'antico luogo di culto, diviso in due navate da un pilastro centrale, conserva tracce di affreschi, tra cui una Trinità sopra l'altare principale e tre immagini del martire cristiano cui era presumibilmente dedicato.