È uno dei centri più importanti dell’alta Versilia, di cui nel 1776 divenne capoluogo.
Il suo nome è legato a uno dei più brutali eccidi nazisti compiuti in Italia: a Sant’Anna, frazione del territorio comunale, il 12 agosto 1944 l’intero paese fu sterminato: cinquecentosessantuno persone, per lo più donne, vecchi e bambini. Da allora, nessuno più ha abitato quelle case.
I nomi delle vittime sono scolpiti in un sacrario costruito sopra il paese. Si visita il Museo storico della Resistenza.
All’ingresso in Stazzema, a picco sul canale della Mulina, si trova la pieve romanica di S. Maria Assunta, edificata nel ’200 nel luogo di una preesistente chiesa del nono secolo. La facciata, con rosone quattrocentesco, ha un portale con frammenti di sculture arcaiche. Nell’interno, a tre navate su colonne con capitelli gotici (a sinistra) e rinascimentali (a destra), e con soffitto a riquadri decorati, sono conservate una statua di S. Antonio abate, attribuita a Nicolao Civitali e, nell’abside, una tavola trecentesca che raffigura l’Assunta fra angeli, santi e apostoli. La porta in marmo della sagrestia è attribuita a Lorenzo Stagi (1499).
Una via alberata, e fiancheggiata da case con pergolati, porta alla piazza principale del paese, con la torre dell’Orologio (1739).