Situata in posizione panoramica alla sommità di un'altura che da una parte domina la valle del Noce, fiume che poi sbocca nel Tirreno segnando il confine tra Calabria e Basilicata, e dall'altra apre la vista sulle cime del Sirino (m 2005). La bellezza dell'abitato è data anche dal ben conservato tessuto edilizio, con vicoli a gradoni che si staccano dalla via principale in cresta, nobilitato da palazzetti e cappelle. Comunità basiliana tra le più antiche, Rivello fu a lungo contesa tra bizantini e longobardi, i quali fortificarono il paese ma non riuscirono a espellere la guarnigione nemica. Così si ebbero due centri distinti: uno di rito latino intorno alla chiesa di S. Maria Maggiore; l'altro di rito greco intorno al S. Nicola dei Greci che s'alza a un capo del paese, simile a una fortezza; distinzione, che perdurò fino al Seicento, quando il rito greco venne abolito. Nel patrimonio monumentale risalta la chiesa di S. Antonio, preceduta da un portico affrescato e introdotta da un bellissimo il portone ligneo del XVI secolo. Nel convento adiacente è allestito il Museo civico, con un'esposizione di materiale archeologico.