Le testimonianze più significative del passato di questo centro, in prevalenza moderno e con una densità abitativa elevatissima, risalgono al periodo borbonico, anche perché l'eruzione del 1631 ha praticamente cancellate tutto quanto preesisteva. All'ingresso dell'abitato, sul mare, il Museo ferroviario di Pietrarsa è ospitato nei capannoni del Reale Opificio meccanico di Pietrarsa, ex fabbrica di locomotive. Corso Garibaldi è il tratto urbano della litoranea, su cui s'allineano ville spesso deturpate, più che altrove, dall'espansione edilizia, dalla lottizzazione dei giardini e dall'incuria. Termina nella centrale piazza S. Ciro, dove prospetta la chiesa di S. Ciro (secoli XVII-XVIII), con dipinti di Luca Giordano (altare maggiore e sagrestia) e Giuseppe Bonito (secondo altare destro e sagrestia). La zona alle spalle della chiesa corrisponde al nucleo più antico, con tortuose stradine in cui si svolge un popolare mercatino. Al N. 49 di via Marconi, è villa Meola (1724), attribuita a Domenico Antonio Vaccaro, delizioso esempio di roccocò napoletano con scenografica scala aperta sul verde giardino retrostante. Ritornati su piazza S. Ciro, via Università conduce al Palazzo Reale.