Pistoia è città di origine etrusca, fiorita in epoca romana grazie ai traffici sulla Cassia, che ne costituiva il decumano attraversandola da est a ovest lungo la direttrice dell'attuale via degli Orafi. Tangente, si apre la piazza del Duomo, di fisionomia trecentesca, tra romanico e gotico, una delle più belle d'Italia per armonia degli spazi e rango monumentale. Vi si tiene, il mercoledì e il sabato, un mercato che si fa risalire a un documento imperiale del 998. Altra scenografia eloquente è la vicina piazza della Sala, che ha nel nome riflesso del periodo longobardo, quando vi sorgeva la Sala Regis, residenza del gastaldo, governatore della città. È uno dei luoghi più cari ai pistoiesi, cui fanno corona antichi edifici a botteghe, affollato la mattina dalle bancarelle del mercato alimentare. Al centro spicca il quattrocentesco pozzo del Leoncino. Non distante è l'Ospedale del Ceppo, complesso assistenziale risalente del periodo medievale, quando la Cassia aveva preso nome di Via Francigena e in Pistoia aveva importante tappa nel pellegrinaggio verso Roma. Della ricchezza che tali traffici recavano alla città è testimone il fregio realizzato dalla bottega dei Della Robbia che adorna l'edificio illustrando le opere di misericordia ivi esercitate. Completa la forma urbis il grande parallelogramma delle mura trecentesche, aperto da quatto porte e rafforzato dalla rinascimentale fortezza di Santa Barbara. È la cornice di quella che nel 1913 Hermann Hesse ebbe a descrivere, qual è ancor oggi, come “una tranquilla cittadina, d'aspetto benestante, in una bella e fertile regione montuosa”.