È all’ora del tramonto, quando la mole rocciosa e frastagliata dell’Argentario sembra emergere lentamente dalla laguna, che Orbetello emana tutto il suo fascino. Chiusa dal tombolo della Giannella a nord e da quello di Feniglia a sud, la laguna è un comprensorio di eccezionale interesse naturalistico. Ci sono stagni secondari, canneti, isolotti coperti di macchia mediterranea, dove nidificano numerose specie di uccelli stanziali e migratori. La cittadina si raccoglie sulla sottile lingua di terra protesa nel mezzo della laguna, entro i resti delle mura etrusche e le più conservate strutture fortificate senesi e spagnole. Per più di due secoli fu infatti la capitale dello spagnolo Stato dei Presidi e ne restano tracce nella cucina marinara, con qualche accento iberico. In generale, il pesce di laguna è il protagonista negli spaghetti all’Ammiraglia e nelle grigliate. Come spuntino si gusta il pesce in conserva: anguilla (‘scavecciata’ o ‘sfumata’) e tonno (‘tonnina’). Ottima la sua bottarga di cefalo. Orbetello vanta i vini, bianchi, rossi, rosati e Vin santo, della Doc Parrina.