Terra dei naïf italiani, il più orientale dei centri reggiani lungo il Po, a ridosso del confine mantovano che si incunea ai limiti dell’abitato, Luzzara si presenta da lontano con l’alto campanile sul quale svetta, come segnavento, la sagoma dorata di un luccio, il pesce che, secondo l’etimologia popolare, ha dato il nome al paese. Documentata fin dal VII secolo, in epoca altomedievale si trovava su un’isola circondata dai diversi rami e anse del fiume Po. Sottomessa al ducato di Mantova, quindi a Guastalla, appartenne infine al ducato estense. È patria dello scrittore e sceneggiatore Cesare Zavattini (1902-89). La grossa borgata è impreziosita da monumenti quali il palazzo della Macina, dal sobrio volume, eretto da Luca Fancelli nel 1481 per Rodolfo Gonzaga, che mostra una bella terracotta invetriata con lo stemma gonzaghesco. La parrocchiale di S. Giorgio, ricostruita nel 1657, conserva una parte absidale del precedente edificio romanico. Nell’interno, Madonna con il Bambino e i Ss. Giorgio e Girolamo di scuola lombarda (1521). Nella piazza principale svetta isolata la torre del Comune, eretta nel 1724 utilizzando i materiali delle fortificazioni cittadine abbattute.