Conosciuta in tutto il mondo per le forsennate lotte carnevalesche della Battaglia delle Arance, Ivrea raccoglie il meglio dell’enogastronomia del Canavese. Dai faseui a la tofeia, cucinati con le cotenne in coccio, alla torta rustica di polenta con vaniglia, dai tomini asciutti o freschi al formaggio vaccino a crosta rossa. La tradizione passa anche dalle frisse avvolte nell’omento alla mocetta, dal salame di patate alle cipolle di Ivrea, dalle ciliegie di Chialamberto agli amaretti nocciolini di Chivasso, fino agli immancabili canestrelli. Ci sono poi i vini, prodotti da vitigni che si arrampicano sui rilievi morenici solcati dalla Dora. I più noti sono il vitigno autoctono a bacca bianca erbaluce, che s’incontra a Caluso e si gusta al castello di Roppolo nell’Enoteca regionale della Serra; e la Doc Carema, ottenuta da uve nebbiolo fra i vitigni terrazzati della località. Qui l’influenza della Val d’Aosta si nota fra i muri a secco e le pergole colonnate. Patrimonio Unesco dal 2018.