Nell'entroterra del Sulcis, è città di remota fondazione, ma di rilievo solo dopo la conquista pisana del XII-XIII secolo: all'epoca il nome era Villa di Chiesa, dal latino «Villa Ecclesiae» e sotto il dominio dei Della Gherardesca fu seconda solo a Cagliari. All'origine della sua ricchezza sono le risorse minerarie: argento, sfruttato in epoca romana, e successivamente carbone, zinco e piombo. Il tessuto urbanistico riflette le tre fasi di sviluppo della comunità: quella di impostazione medievale, contenuta all'interno delle fortificazioni pisano-aragonesi; quella verificatasi nell'Ottocento, con l'espansione delle attività estrattive; quella del Dopoguerra, che ha colmato i vuoti lasciati dall'edilizia precedenti. Nell'unica vera piazza del nucleo antico si trova la cattedrale di S. Chiara, fondata nel 1285, ma trasformata in stile gotico-catalano a fine Cinquecento. Interessanti sono anche la chiesa di S. Francesco, il santuario di S. Maria delle Grazie e, fuori dalle mura, la chiesa della Madonna di Valverde; in posizione rilevante, le rovine del castello di Salvaterra. Nel complesso l'abitato si fa apprezzare per il tono edilizio acquisito nell'Otto-Novecento, passando stilisticamente dal Neoclassico al Liberty. Tramontata definitivamente l'industria mineraria, Iglesias sta trovando nuova realtà nel turismo, valorizzando tra l'altro gli impianti dismessi come siti di archeologia industriale.