All’ombra delle sue maestose cupole e piazze rinascimentali si trova il meglio della cucina regionale. Passeggiando per strada si ha un primo approccio nei colorati mercati rionali e tra i venditori di lampredotto (trippa). Seduti alle tavole dei ristoranti si ordinano i piatti toscani più noti (dalla ribollita alla bistecca alla fiorentina, dalla pappa al pomodoro al fritto misto, dalle pappardelle sulla lepre al pollo alla diavola), ma anche specialità rinascimentali (dal pasticcio di carne tartufato al cibreo di rigaglie) o ricette popolari presenti nelle osterie (dal riso e fagioli al cosiddetto stufatino). Dalle vicine colline del Chianti, vocate alla viticoltura fin dall’antichità, provengono i vini e l’olio. La pianura è rinomata per l’ortofrutta, mentre alle quote più alte la produzione assume caratteri pastorali e forestali. Per averne un assaggio si va nei mercati contadini come il Mercatale, che si tiene ogni mese in piazza della Repubblica. Qui si trova di tutto: dai classici pane toscano, olio extravergine d’oliva e prosciutto, a tipicità come i Fagioli Zolfini, il Cavolo Nero Riccio e la Cipolla Rossa di Certaldo. O ancora produzioni di nicchia come lo Zafferano locale in pistilli, il Bardiccio, il Marzolino, la Pera Coscia, la Mela Panaia, il Fico San Piero e la Cipolla Vernina.