A piedi dei monti Iblei, assurse a notorietà nazionale e internazionale negli anni '80 del XX secolo quando fu al centro di un'accesa polemica politica legata all'installazione di una base missilistica americana (ormai smantellata), fortemente osteggiata dalle associazioni pacifiste. Nel 1998 è stata inaugurata davanti alla ex base missilistica, la Pagoda della Pace, alta 16 m e con un diametro di 15. Cuore civico è la piazza del Municipio, detta anche piazza Diana per la presenza della fonte omonima (davanti alla fontana neoclassica sono stati ritrovati alcuni ambienti di terme romane risalenti al II secolo d.c.). Sulla piazza prospettano due edifici di pregevole fattura: il Palazzo comunale (XVIII sec.), impreziosito all'interno da un fastoso scalone, e il seicentesco palazzo Iacono-Ciarcià, ricostruito dopo il terremoto del 1693 con l'aggiunta di una loggia attribuita a Rosario Gagliardi. Poco lontano, si apre piazza S. Biagio, con la chiesa di S. Biagio, ricostruita nel XVIII secolo, che presenta dall'alto di un'ampia scalinata un portale seicentesco e un campanile decorato da maioliche colorate. La fronteggia il castello dei Naselli, che, modificato nel corso dei secoli, è costituito dal torrione ottagonale e da un maschio quadrangolare con contrafforti. Piazza delle Erbe è dominata dal sagrato della chiesa Madre: ricostruita nel '400 su un preesistente impianto del XII secolo, fu colpita nel 1693 dal terremoto, che risparmiò solo la navata centrale. Una scala monumentale collega la piazza al neoclassico mercato coperto (1871) che ospita oggi il Museo di storia naturale e la Fondazione “Gesualdo Bufalino”, intitolata al noto scrittore. Da via Papa Giovanni XXIII si raggiunge alla fine di via degli Studi la chiesa di S. Francesco (o dell'Immacolata), del XIII secolo. All'interno, nell'abside è il notevole mausoleo marmoreo di Baldassarre II Naselli e Antonella de Jean, attribuito ad Antonello Gagini. Poco oltre, in cima a una scalinata all'incrocio con corso Vittorio Emanuele, è la chiesa dell'Annunziata, edificata nel XVI secolo, ricostruita nel 1772 e completata con la cupola e il campanile alla fine dell'800. L'interno, decorato da stucchi, custodisce all’altare della navata destra, una statua lignea policroma di S. Nicola (XV sec.); all'altare del transetto destro, un Crocifisso attribuito a fra Umile da Petralìa; nell'abside, Natività e Resurrezione di Cristo (1983) del pittore, scultore e scenografo comisano Salvatore Fiume.