Il paese, oggi centro turistico, mantiene un aspetto medievale, con strade strette e case in pietra.
Era in effetti un centro fortificato – sotto dominazione pisana, saccheggiato dai corsari, frequentato da spagnoli e francesi – anche se con una storia di isolamento e di lavoro legato sia all’agricoltura, sia soprattutto ai giacimenti ferrosi del monte Calamita, noti già agli etruschi.
Sono da visitare il Museo dei Minerali e, nei dintorni, la pieve di San Michele, in stile romanico pisano. Scendendo verso il mare, si raggiungono la chiesa della Madonna delle Grazie, di impianto seicentesco con cupola orientale, e più in basso una spiaggia dove rimangono nicchie e grotte artificiali utilizzate dai pescatori per rimettere le barche nei mesi invernali.
Poco lontana è anche la cala sabbiosa dell’Innamorata, riparata dalle isolette Gemini. Ogni anno, il 14 luglio, una fiaccolata in mare rievoca la tragica fine di due innamorati che qui si davano appuntamento: lui ucciso dai pirati, lei suicida per non cadere nelle loro mani.