Il paese sorge in posizione panoramica, allungato sul crinale di spartiacque fra le valli Merdanzo a sud e Bonda, a settentrione. All’ingresso dell’abitato, la Pinacoteca civica accoglie opere del disegnatore e fumettista Antonio Rubino e di altri autori del ’900; l’oratorio di S. Salvatore, in piazza De Sonnaz, custodisce invece un interessante polittico (Trasfigurazione) eseguito nel 1552 da Emanuele Macario con aiuti. Al di là della porta dei Saraceni, via Portaro Piano si arrampica attraverso il nucleo antico dell’abitato, dominato dai poderosi ruderi della chiesa di S. Nicolò: il tempio, rimaneggiato nel ’400 – fase cui va riferito il portale con protiro – e in epoca barocca, crollò in seguito al terremoto del 23 febbraio 1887, che uccise 202 abitanti. Con il crollo della chiesa vennero alla luce i resti di un precedente castello e altri reperti di epoca romana e preromana. Le mura perimetrali della chiesa sono scenario suggestivo di eventi culturali e spettacoli. La terrazza alle sue spalle offre un superbo panorama sulle Alpi Marittime. Nelle giornate più limpide, arriva fino a Genova la vista dalla vetta del monte Ceppo, raggiungibile in circa tre ore di cammino. Bajardo è punto di partenza per numerose escursioni ed è sul percorso del Sentiero Balcone mediterraneo.