Disteso in un dolce paesaggio collinare intensamente coltivato a vigneti (squisito il vino nero Mandrolisai), è un borgo di origine medievale e uno dei centri del Mandrolisai dove più tenacemente permane il patrimonio della cultura popolare tradizionale (il costume femminile è tra i più preziosi della Sardegna). Particolare rilevanza ha in questo paese la produzione artigianale di tappeti e arazzi, tra i più belli dell’isola. L’originario tessuto urbano, sviluppatosi sul nucleo dell’antica «Villa di Leonisa», è riconoscibile soprattutto nei rioni su Frescu e sa Montiga ’e josso (estesi ai lati del principale corso Vittorio Emanuele), nei quali rimangono alcuni edifici con particolari architettonici di epoca aragonese. Oltre alla parrocchiale di S. Antioco, altro edificio di un certo interesse è, in un vicolo vicino, l’antica casa parrocchiale, con finestre in trachite finemente lavorata di stile aragonese. In piazza Ortiz Echague una vecchia casa padronale ospita il Museo d’Arte moderna e contemporanea «Antonio Ortiz» che espone dipinti di pittori sardi del ’900 (tra cui Antonio Ballero), oltre ad alcune tele di pittori spagnoli che – come Antonio Ortiz Echague e Eduardo Chicharro Aquera – operarono ad Atzara nei primi decenni dello stesso secolo.