Adagiato su un costone roccioso, il grosso agglomerato sarebbe sorto sopra l’insediamento romano di Turibulum Minor e, sino alla fine dell’Ottocento, fu soltanto un gruppo di case raccolte attorno alla già campestre chiesa di S. Maria (ora restaurata rispettando la vecchia struttura), dedicata alla Madonna della Neve e fondata nel 1776. A partire dalla seconda metà del XX secolo Arzachena ha sviluppato la frenetica attività del suo nuovo ruolo di ‘capitale’ della Costa Smeralda; ha rapidamente aumentato il numero delle case e moltiplicato le attività commerciali, dell’edilizia, del terziario e dei servizi. È un centro che vive, si potrebbe dire, con un occhio rivolto al futuro e l’altro a un lontanissimo passato. Il territorio di Arzachena è infatti gremito di monumenti archeologici, alcuni dei quali di grande importanza. A 2 km dal paese, sulla strada per Olbia, emerge l’imponente nuraghe Albucciu. A sinistra, collegato da un viottolo percorribile anche in macchina, si trova il tempietto di Malchittu, piccola costruzione a mègaron, unica nel suo genere in tutta la Sardegna in granito. Gli archeologi la datano al periodo del Bronzo medio (1500-1200 a.C.).