Fondata nel 1928 col nome di Mussolinia di Sardegna, Arborèa ha il tipico aspetto della cittadina di fondazione cui le non poche palazzine liberty e neogotiche conferiscono un aspetto assai diverso dalle altre località sarde moderne di analoga dimensione. In viale Italia, negli edifici del mulino, è allestito il MUB - Museo della bonifica di Arborèa, dedicato alla storia della bonifica del territorio e sede della Collezione civica archeologica: in esposizione, reperti punici, romani e altomedievali derivati da necropoli del territorio; notevole è un askòs (vaso-otre) a busto di fanciulla, del II secolo a.C. Oltre Arborèa, una strada a destra conduce a Marceddì, frazione di Terralba e borgo di pescatori. A rievocare il passato di questo paese – dove il 20 agosto si svolge una suggestiva processione notturna in mare con la partecipazione di centinaia di barche e grande festa in onore della Madonna di Bonaria – sta la cosiddetta Torre vecchia, manufatto cinquecentesco di difesa costiera. Gli stagni di Marceddì e di San Giovanni, collegati con la peschiera di Corru s’Ìttiri racchiusa in uno stretto braccio di mare, sono ambiente d’elezione di sterne, gabbiani e cormorani. Nelle valli di Marceddì si allevano anche prelibati frutti di mare. Da Terralba, grosso centro di produzione vinicola e sede episcopale tra il XII secolo e il 1503, lungo la statale 126 si può andare a Marrubiu, ‘villa nueva’ del XVII secolo con una bella parrocchiale seicentesca.