Era una volta, nel XIII secolo, un monastero femminile cistercense, e il nome attuale, “Kloster”, rimanda a quel passato. Così come le linee severe dell'edificio, la cui unica concessione decorativa è data dalla copertura barocca delle torri che chiudono la facciata. In parte modificato quando passò alla Corona, all'epoca della Controriforma, e restaurato dai proprietari che seguirono, è oggi uno dei più antichi e importanti castelli della Svezia. Gli interni, sei-settecenteschi, sono un trionfo di barocco, tra mobili, dipinti e preziosi arazzi. Come nei migliori castelli, non manca l'armeria, con migliaia di pezzi collezionati dal conte estone Wrangel nel Seicento. Sdrammatizzano il lusso che emana da ogni ambiente i proverbi e le scritte spiritose, molte delle quali in italiano, che si leggono sulle pareti dei corridoi. Risale al Settecento la chiesa conventuale, gotica, in mattoni, con campanile in legno e un interno ricco di opere d'arte, tra statue lignee e un prezioso Crocifisso del XIII secolo. Notevoli il pulpito, il fonte battesimale e l'altare qui trasferiti, durante la guerra dei Trent'anni, da una chiesa presso Danzica.