Una rassegna della pittura europea dal medioevo a oggi, questo è oggi il museo principale della città. All’origine delle raccolte, create nel 1801, sono le opere provenienti da chiese e abbazie, alle quali si aggiunsero quelle portate dalle armate rivoluzionarie e imperiali e quelle derivanti da donazioni e acquisti. Uno dei capolavori qui custoditi è la Vergine tra le vergini (1509) di Gérard David, ma particolare attenzione meritano tre opere di Perugino (Adorazione dei Magi, Battesimo di Cristo e Risurrezione), raffinati esempi del rinascimento italiano. Oltre alla pittura italiana (Veronese, Guercino, Bernardo Strozzi, Palma il Giovane e Jacopo Bassano), notevole è anche la raccolta di dipinti fiamminghi e tra le molte tele del ’600 si contano due capolavori come L’uomo col mappamondo di Velázquez e una drammatica Flagellazione del Caravaggio (1607). La pittura francese del XVI e XVII secolo occupa uno spazio privilegiato e ben rappresentato è il neoclassicismo. Le opere degli impressionisti spaziano da Monet a Renoir e Albert Lebourg, il più conosciuto tra gli esponenti della cosiddetta scuola di Rouen. Tra i nomi del primo Novecento figurano gli scultori Paolo Troubetzkoy e Raymond Duchamp-Villon, una delle personalità più interessanti nel panorama artistico di quegli anni, e i pittori Amedeo Modigliani, Jacques Villon, Felix Vallotton, André Derain e Raoul Dufy.