Il fuoco, la legna e la cenere sono gli elementi centrali attorno a cui gira il ristorante, nuova realtà romana situata a pochi metri da Campo de' Fiori, in pieno centro città. L’ambiente, progettato da Cesare Bettozzi, è moderno, lussuoso, con tavoli lasciati spogli per esaltare la raffinatezza dei piatti preparati dalla chef Alba Esteve Ruiz, tra le promesse del panorama gastronomico capitolino. È lei a gestire la griglia argentina che si nota una volta varcato l’ingresso. La cottura diretta, primitiva, è la chiave e il filo conduttore del menu: il legno di quercia per il forno, quello di faggio per la griglia, i trucioli di ciliegio e mandorlo per l’affumicatura sono la base da cui parte la cottura dei vari alimenti. Ordinando alla carta o optando per uno dei due percorsi degustazione, è possibile assaggiare piatti originali che omaggiano Roma, come le animelle laccate con puntarelle alla romana, i ravioli ripieni di punta di petto di vitello e nervetti alla cacio e pepe e sedano. Tra i secondi emergono la ricciola alla cacciatora e indivia belga e il maialino da Segovia cotto nel forno a legna e patate a colori. Interessante è anche il lavoro fatto sulle verdure, come si evince dall’antipasto a base di rape al carbone, blu di capra piemontese e aceto di riso affumicato. La carta dei vini è ricca e approfondita, con etichette da tutto il mondo selezionate da Michel Magoni, marito della chef.