Chiusa a nord dal Teatro Municipale e a est dai Musei Civici, l’ampia piazza è luogo simbolo della città, teatro delle cariche di polizia in cui persero la vita, nel 1960, cinque operai reggiani (da cui il nome della piazza); è anche il felice esito di un riassetto urbano coronato dalla fontana a raso (lunga 46 m, l’intera facciata del Teatro Valli, larga 12, profonda soli 2 cm) che dal 2008 la anima con molteplici giochi d’acqua e che – a zampilli spenti – diventa a sua volta spazio teatrale en plein air. Sul lato orientale, prima dei Musei Civici si trova l’isolato segnato dal palazzo della Banca d’Italia del De Gaetani (1910-24), ideazione classica nell’accostamento tra marmo e mattone a vista. Dietro il piccolo isolato emerge la facciata della chiesa di S. Francesco, mentre l’attiguo ex convento dei Minori Conventuali, in via Lazzaro Spallanzani 1 (ricostruito nel XV secolo e nuovamente nel Settecento da Giovan Maria Ferraroni), già antico Palazzo Imperiale, è oggi sede dei Musei Civici. Di fronte si trova il monumento ai Caduti della Resistenza di Romeo Bioschi (1958). A sinistra della piazza, la vistosa mole dell’isolato S. Rocco, di Luigi Vietti (1951-53), discussa citazione stilistica della facciata del teatro che sostituisce gli antichi portici della Trinità.