Il piccolo centro di Radmirje, circondato da belle colline, è frequentato per via del santuario, posto sull’altura di Straže. Fu eretto negli anni 1721-25 sul luogo della precedente chiesa di S. Barbara, su sollecitazione del poeta gesuita Ahacij Stržinar, decano di Gornji Grad, per allontanare dalla valle la fame e le epidemie che vi imperversavano; venne dedicato al gesuita S. Francesco Saverio, il cui culto si stava rapidamente diffondendo. Consiste in un edificio barocco a navata unica, con capienti gallerie per i pellegrini e possente campanile in facciata. L’altare maggiore è un’opera d’arte complessa: la parte inferiore con la statua del Santo fu eseguita negli anni 1764-66 dallo scultore lubianese Franjo Rottman; la parte mediana, la più bella, raffigura il Santo supino; la parte superiore fu completata nel 1801; sul coronamento dell’arco e sopra il tabernacolo si stagliano numerose scene e figure scolpite, alcune opere di I.M. Reiwalt. Le due cappelle laterali dedicate all’Immacolata e a S. Anna sono della prima metà del XVIII secolo. Eccezionalmente ricco è il tesoro in sagrestia: vasi, calici, patene e altri oggetti, pianete e paramenti sacri donati dall’imperatrice Maria Teresa, da famiglie nobili e borghesi e da semplici pellegrini.