È il più importante museo del Paese e raccoglie reperti dalla preistoria all'età medievale, provenienti dalle campagne di scavo effettuate sul territorio marocchino. Dalla vicina Sala-Chellah arrivano bronzi, avori, idoli, ceramiche e una notevole statua in marmo di un “principe incoronato”. Una pala di altare paleocristiano e oggetti liturgici introducono al tema del cristianesimo, che compare in Marocco al volgere del III secolo. Nella sezione di archeologia islamica sono in mostra i ritrovamenti dai più importanti siti: Chichaoua, Ksar es-Seghir e Sijilmassa, antica capitale del Tafilat, grande centro commerciale e carovaniero. La sezione preromana e romana, la più vasta del museo, ripercorre il periodo che va dalla penetrazione commerciale cartaginese e fenicia, all'estendersi dell'influenza romana dopo la distruzione di Cartagine nel 146 a.C., sino alla vera e propria colonizzazione a partire dal 42 d.C. Ferri di lance, briglie e frecce raccontano l'aspetto militare della conquista romana, mentre la vita quotidiana è documentata da ceramiche, sigilli, anfore, gioielli, strumenti di lavoro, oggetti di culto e funerari rinvenuti a Volubilis, Banasa e Sala-Chellah. La raccolta più preziosa è però quella dei grandi bronzi antichi, fra i quali “Efebo che versa da bere”, il “Cane di Volubilis” e lo stupendo “Efebo coronato di edera”.