Scendendo lungo la costa ionica del Peloponneso, in una campagna fitta di ulivi, si incontrano i resti della residenza del saggio Nestore, re di Pilo, cantato da Omero per la sua infinita saggezza. Eretto in età micenea, probabilmente intorno al 1300 a.C., fu abitato per un centinaio di anni e poi abbandonato a seguito di un devastante incendio che gli scavi, iniziati nel 1952 (ma la scoperta del palazzo è del 1939), hanno datato intorno al 1200 a.C. in corrispondenza dell'invasione dei dori. Per l'organizzazione degli ambienti, le ricchezze rinvenute (conservate nell'adiacente Museo archeologico) e le dimensioni, la reggia di Nestore può essere paragonata al palazzo di Micene. Si compone di tre blocchi, di cui quello centrale è il vero e proprio palazzo reale, costituito di spazi diversi, tra cui un archivio dove sono state rinvenute importanti iscrizioni, cantine, bagni, sale d'attesa, magazzini e un cortile dal quale si accede al mégaron del re, ovvero la sala del trono, e al mégaron della regina, cui era riservata una sala per la toeletta.