Al confine con l’Ungheria, compresa fra il corso del Danubio e quello della Drava, la piccola regione della Baranja è fra gli angoli più belli della Slavonia, in virtù dell’area protetta di Kopacki Rit e dei colli coperti dalle vigne. Segnata pesantemente dall’ultima guerra (fu restituita alla Croazia solo nel 1997), la Baranja è tornata oggi classica meta per le scampagnate fuori porta degli abitanti di Osijek. Si consiglia di visitarla nel fine settimana (meglio, ovviamente, nella bella stagione), quando le aziende vinicole, quasi tutte con annesso ristorante, aprono le porte ai visitatori in cerca di buon cibo, abbondanti bevute e cantate in compagnia. La strada 4042 attraversa le più rinomate località vinicole: Kneževi Vinogradi, dove si trova una delle più antiche cantine della Croazia, Zmajevac, già colonia romana (Ad Novas) e Batina, paesino sul Danubio che fu teatro di una cruenta vittoria dell’Armata Rossa. L’angolo più scenografico della regione è il poggio sopra il villaggio, in cui si erge un grande monumento in stile socio-realista: la veduta sul fiume e sui retrostanti vigneti è grandiosa. Al vino è dedicato, tra la primavera e l’estate, il Surduk festival, una manifestazione internazionale che coinvolge numerosi paesini della Baranja: produttori locali e artisti organizzano fiere del vino e l’apertura al pubblico delle cantine, concerti e mostre d’arte. A breve distanza dalla regione, Erdut, piccolo villaggio sul Danubio: abitato fin dalla preistoria, è oggi frequentato da pescatori, cacciatori e buongustai.