Per chi dovesse avere qualche lacuna nella storia dell’arte britannica tra il Cinquecento e il Novecento, imperdibile questa ricchissima collezione. Aperta nel 1897 per ospitare la raccolta di opere donata dal re dello zucchero Sir Henry Tate, la seconda pinacoteca di Londra domina il Tamigi con un grandioso edificio classicheggiante costruito da Sidney Smith. La visita prende avvio dalle Duveen Sculpture Galleries, con sculture d’arte moderna e contemporanea (Rodin, Renoir, Henry Moore) ed esposizioni temporanee. È in gran parte una ritrattistica di corte la collezione di pittura inglese di epoca elisabettiana, che parte con il “Ritratto di uomo con cappello nero” di Bettes (1545) e si chiude con “The Cholmondeley Ladies” (inizio XVII secolo). Influenzata dal barocco italiano e da quello di Rubens, nasce un’arte pittorica nuova con Van Dyck (“Ritratto di Mary Hill”), trasformata anche dagli apporti di artisti stranieri, tra cui Lely, Joseph Wright e Kneller. Animali, paesaggi e scene di caccia fanno la loro comparsa nel Settecento, il periodo del grande William Hogarth (“La porta di Calais”), con la sua capacità di descrivere i costumi della società georgiana e di trasformarli in una graffiante satira. La seconda metà del secolo è dominata dalla rivalità tra Joshua Reynolds (“Tre dame che adornano la statua di Imene”) e Thomas Gainsborough. Numerosi i quadri di Constable, il “fotografo del paesaggio”, con la sua idea di rappresentare fedelmente ciò che vedeva. Tra gli artisti più importanti dell’Ottocento, Leighton, Frederic Watts e Sir Luke Fildes, attento ai problemi sociali. Millais, Frith (“Il giorno del Derby”) e Madox Brown si fanno portavoce di un movimento che tornasse alla verità descrittiva, in aperta rottura con l’accademismo dell’epoca. Vero e proprio genio della pittura (ma anche della letteratura) inglese tra il XVIII e il XIX secolo è William Blake, di cui la Tate Britain espone moltissime opere. Una esposizione separata da quella degli altri artisti per il grande e vanitoso William Turner, che nel suo testamento lasciò alla nazione i suoi dipinti a patto che non fossero mischiati con quelli degli altri pittori. Per un salto nell’arte degli ultimi anni, il battello “Tate to Tate” collega il museo d’arte britannica con il Tate Modern.