La casa dell’Abbazia è un edificio a due piani costruito nel 1876-80 dove sorgeva l’antico palazzo episcopale. Della preesistente struttura, originaria del XIV secolo, conserva parti della facciata barocca, con le cornici decorate del portale e delle finestre, gli stemmi dei vescovi e la lunga balconata. All’interno del palazzo è raccolto l’Opatska Riznica, il ricco Tesoro dell’abbazia, che comprende preziosi oggetti liturgici, paramenti sacri, ex voto, manoscritti, incunaboli e dipinti, esposti in sale con arredi sette-ottocenteschi provenienti dal Palazzo Vescovile e da abitazioni di ricche famiglie curzolane. Nella sala dedicata all’arte dalmata sono esposti numerosi dipinti del XV e XVI secolo, tra i quali spiccano un polittico di Biagio da Traù (1431) e due predelle attribuite a Pellegrino da San Daniele. Si notino inoltre la collezione di disegni rinascimentali e barocchi, gli antichi manoscritti (tra cui un codice del XII secolo), gli oggetti liturgici e i gioielli in filigrana d’oro, perle e coralli del XVII e XVIII secolo. La sala del rinascimento italiano accoglie opere di maestri e importanti scuole italiane del XV e XVI secolo: meritano attenzione la Sacra conversazione di un discepolo di Tiziano, un Ritratto virile attribuito a Vittore Carpaccio o a un pittore della sua cerchia, l’Annunciazione dipinta alla maniera di Paolo Veronese e Cristo sul monte degli ulivi attribuita al Cerano. Tra le sculture, tre rilievi in alabastro del XV secolo, provenienti dalle botteghe di Nottingham, una quattrocentesca Madonna di scuola fiorentina e una piccola Maria Stuarda in avorio, manufatto inglese dell’inizio del XVII secolo. Tra i dipinti barocchi, con numerosi ritratti di vescovi realizzati da pittori dalmati, si segnalano Estasi di S. Francesco della scuola di Alessandro Magnasco e Matrimonio mistico di S. Caterina di scuola napoletana settecentesca; una piccola sala accoglie opere di artisti contemporanei croati, tra cui dipinti di Miroslav Kraljevic, Ljubo Babic, Edo Murtic, Ivo Dulcic e sculture di Robert Franges-Mihanovic, Ivan Meštrovic e Frane Krsinic.