Gli stupendi giardini furono impiantati da Enrico VIII e poi sistemati da Carlo II e Guglielmo III, che modellò un paesaggio alla francese. Li abbelliscono edifici e opere d'arte. Sul fianco destro del palazzo è il Privy Garden, chiuso dai dodici pannelli in ferro battuto della cancellata di Tijou; la costruzione successiva in mattoni rossi, la Banqueting House, del 1700 circa, è decorata all'interno da affreschi di Verrio. In fondo al giardino si trova la serra che contiene la famosa Great Vine, vite piantata nel 1768; a destra è la Lower Orangery, o Mantegna Picture Gallery, dove sono conservati i nove splendidi quadri di Mantegna raffiguranti i Trionfi di Cesare, che l'artista eseguì nel 1489-94 per il palazzo Ducale di Mantova e Carlo I acquistò nel 1629. Ritornati all'ingresso orientale, proseguendo lungo il viale si incontra a sinistra la Tudor Tennis Court, costruita da Enrico VIII nel 1526 e fatta restaurare da Carlo II nel 1661-62; vi si organizzano occasionalmente incontri di 'real tennis', lo sport precursore del tennis odierno. Più avanti a sinistra è il giardino di sempreverdi Wilderness, fatto sistemare da Guglielmo III nel 1714, al cui interno si trova un labirinto (Maze), sul lato nord del quale è il Lion Gate, opera di Wren; oltre, al di là di Hampton Court Road, si stendono i 100 acri (quasi 405 ettari) di Bushy Park, riserva in cui vivono indisturbati daini e cervi, tagliata da una strada reale lunga circa un miglio progettata da Wren e fiancheggiata da ippocastani (in occasione della cui splendida fioritura si tiene in maggio la festa detta Chestnut Sunday). A circa un terzo del percorso un rondò ospita la fontana di Diana, che Carlo II commissionò nel 1640. Tra il Tamigi e il Long Water, corso d'acqua creato da Carlo II a emulazione dei giardini di Versailles, si svolge ogni anno nella seconda settimana di luglio lo Hampton Court Palace Flower Show, bellissima fiera internazionale di fiori.