È il nome del quartiere subito fuori porta Pile, principale accesso occidentale alla città murata. Vicino alla porta si apre una piazza chiusa a nord dal barocco palaca Pucic; di fronte è una fontana realizzata nel 1900 da Ivan Rendic, che raffigura i personaggi della pastorale Dubravka, celebre opera di Ivan Gundulic. Dal parco Gradac, bellissima è la vista sulla città e sul medievale Lovrjenac (forte S. Lorenzo), alto sul mare, con mura spesse fino a 6 metri. Sotto il parco si allunga la penisoletta di Dance: è un angolo appartato, purtroppo rovinato dalla vista di un grigio complesso alberghiero sulla riva di fronte. Sulla scogliera sorge la chiesetta Sv. Marija na Dancama (S. Maria di Dance), del 1465 con semplice facciata dal campaniletto a vela, annessa a un convento di suore francescane. Nello spoglio interno sono custoditi due capolavori della scuola di Ragusa: all’altare maggiore un polittico (1465) di Lovro Marinov Dobricevic (Lorenzo Marini da Càttaro), alla parete sinistra un trittico (1517) di Niccolò Ragusino (Nikola Božidarevic). Prima di raggiungere Lapad e la piccola penisola di Babin Kuk, si può fare una sosta balneare alla raccolta spiaggia dell’hotel Bellevue, incastonata tra alte rocce e per questo molto riparata.