Il palazzo dei Rettori era il luogo di riunione del massimo governo cittadino. Ma l’edificio, realizzato da Onofrio de la Cava nel 1435 al posto di un preesistente castelletto distrutto da un’esplosione, era anche l’abitazione del rettore nel periodo del suo mandato (un mese), la sede della pubblica amministrazione, nonché il luogo delle udienze, dei ricevimenti e delle cerimonie ufficiali. Nel 1465 fu aggiunto l’elegantissimo portico rinascimentale a sei arcate, realizzato su progetto di Michelozzo Michelozzi: si notino i preziosi capitelli, alcuni gotici, dovuti a Giorgio Orsini, altri con putti rinascimentali, opera del Michelozzi; particolare è l’ultimo capitello, con la raffigurazione di un antico laboratorio alchemico. Sotto il portico sono due portali gotici ornati di cornici rinascimentali (si noti il battente quattrocentesco in bronzo) e una lunga fila di seggi in marmo, dove sedevano il rettore e i nobili per assistere alle cerimonie e alle pubbliche manifestazioni. Giustamente celebre il cortile, capolavoro di Onofrio de la Cava, formato da quattro ali di arcate terrene e logge, con scala esterna e fontana del 1452;?vi si trova un busto dell’eroe raguseo Miho Pracat realizzato da Pier Paolo Giacometti nel 1628 per volere della città: si tratta dell’unico monumento a un privato cittadino permesso dalla Repubblica, sempre preoccupata di garantire la comunità contro forme di eccessivo individualismo.