Fiumi sotterranei, fenomeni carsici, caverne e pozze d’acqua che si formano nel giro di un’ora e altrettanto rapidamente scompaiono. Questo è il Burren, un tavolato calcareo di circa 40 km per 25 situato nella parte nord-occidentale della contea di Clare, fra la baia di Galway e le mastodontiche scogliere delle Cliffs of Moher. Resti monumentali precristiani e medievali, una peculiare commistione fra specie vegetali alpine e altre irlandesi, e una numerosa popolazione di uccelli marini sono elementi che fanno sì che quest’altipiano selvaggio e spazzato dalle raffiche di venti atlantici non sia solo meta di appassionati geologi e ricercatori. Un’esplorazione del Burren, lungo la Burren Way che taglia il tavolato, ha inizio a Doolin e subito dopo devia nell’entroterra fino a Lisdoonvarna, piccola cittadina che è stata curiosamente definita “una Lourdes di giorno e una Montecarlo di notte”. L’itinerario torna ad affacciarsi sul mare, snodandosi tra strade costiere e panorami mozzafiato, e arriva a Ballyvaughan, con le sue grotte, le tombe megalitiche, il pittoresco molo e i tetti delle case ricoperti di paglia.