Tra rocce bruciate dal sole e completamente spoglie di vegetazione, si narra siano nati Artemide e Apollo (nati da una relazione tra Latona e Zeus), destinati a essere tra gli dei più venerati dell'Olimpo. Avrebbero trasformato l'isola, inizialmente chiamata Ortigia, in uno tra i più importanti santuari dell'antica Grecia, insieme a Delfi e Olimpia. E proprio intorno al tempio di Apollo (VII secolo a.C.), prima sotto il controllo della vicina Náxos e poi di Atene, che tentò sempre di soffocare la crescente potenza di Delo, crebbe quell'area sacra che è oggi una delle due zone che compongono l'area archeologica dell'isola. L'altra, lungo la riva, è per lo più composta da edifici civili, tra cui il teatro e resti di grandiose residenze con cortile centrale su cui si affacciavano stanze con grandi mosaici pavimentali. Tra queste spiccano la casa delle Maschere e quella dei Delfini, dagli splendidi mosaici. La parte est dell'isola, che si raggiunge dalla zona del Lago sacro dopo aver superato i resti del Archegésion, santuario del mitico fondatore di Delo, accoglie le rovine del ginnasio, dello stadio e un'antica sinagoga. Oggi la sacra e granitica Delo è inserita nella lista del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco.