Lo volle Caterina Briçonnet, lo abitò la bellissima Diana di Poitiers, conobbe i fasti di Caterina de’ Medici e il lutto inconsolabile di Luisa di Lorena, vedova di Enrico III. Per questo è chiamato anche “castello delle dame” il nobile edificio costruito sulle acque tranquille del Cher, alla cui immagine fiabesca contribuiscono il verde dei giardini e il bianco luminoso della pietra. Fu Thomas Bohier, ricco banchiere ai tempi di Francesco I, a volere qui una fastosa dimora, costruita nel 1513-21 sui resti di un preesistente maniero e di un antico mulino. Lo accompagnano sul fianco bei giardini alla francese e una volta entrati si inizia un percorso storico e insieme artistico fra interni e arredi pregiati e tele d’autore. Tra le tante opere di rilievo sono tele di Andrea del Sarto e di Correggio nel gabinetto verde e nella libreria di Caterina de’ Medici; dipinti di Primaticcio e di Van Loo nella sala di Francesco I e un Gesù Bambino con S. Giovanni di Rubens nel salone Luigi XIV. Un superbo scalone sale al primo piano, dove il vestibolo di Caterina Briçonnet conserva arazzi fiamminghi del XVII secolo, la camera di Caterina de’ Medici un dipinto di Correggio e quella detta delle Cinque regine (in ricordo delle due figlie e delle tre nuore di Caterina) uno studio di Rubens per l’Adorazione dei magi, oggi al Prado di Madrid.