Verso piazza dei Principi di Celje per la via che si apre davanti alla cattedrale di S. Daniele, si incontra sulla sinistra l’antico palazzo della Contea, probabilmente progettato da un architetto italiano. La parte più antica, che si appoggia alle mura cittadine, è del 1580, mentre le logge e i porticati verso il cortile e lo scalone sono del XVII secolo. L’interno è stato ripetutamente ristrutturato; nel restauro più recente, che ha restituito l’aspetto secentesco, è stato ripulito il soffitto di Celje (1622-23), nel salone del piano nobile, la prima grande opera di pittura laica del territorio sloveno che rappresenta il punto più alto dell’arte locale dal gotico al barocco; il soffitto, di 14 m × 9.67 m, è composto da undici riquadri dipinti a tempera su tela in cornici di legno: la parte centrale mostra la veduta prospettica di colonne con torri ai lati che si elevano in cielo dove volano gli angeli; intorno le balconate da cui si sporgono i cortigiani e ancora le raffigurazioni delle Stagioni e scene di battaglie. Si presume che l’ignoto autore sia di scuola italiana. Il palazzo ospita la sede principale del Museo regionale.