L’estrema regione meridionale della Croazia, stretta tra il mare e i monti della Bosnia-Erzegovina, è un’area di fertili colline, che ha saputo conservare piccoli centri rurali e un amore tutto particolare per le tradizioni e gli antichi costumi. La strada che prosegue verso sud-est corre alta sulla costa, coperta da una fitta macchia verde dalla quale si levano, come infinite guglie, le cime più scure dei cipressi. Poco dopo Mocici si trova l’aeroporto di Dubrovnik (20 km a sud-est della città), occupato dalle truppe serbe e ricostruito al termine del conflitto. All’estremità orientale dell’abitato, la grotta di Ðurovic, lunga 199 m, scoperta nel 1913 ma indagata dal punto di vista archeologico nel 2005, ha restituito frammenti di ceramica preistorica (età del Bronzo e del Ferro, i millennio a.C.), che testimoniano l’antichità dell’insediamento umano nell’area. Poco distante è Cilipi, piccolo abitato sulla cime di un colle, celebre per i suoi costumi e le antiche tradizioni che tuttora conserva. Distrutto nel 1991, il centro del villaggio, con antiche case in pietra strette attorno alla parrocchiale, è ancora in corso di ricostruzione; bombardamenti e incendi non hanno risparmiato il Kuca Konavala, edificio in pietra, oggi, ricostruito e di nuovo adibito a sede del Zavicajni muzej, Museo delle Tradizioni locali: gran parte delle collezioni di costumi e oggetti d’uso comune e gioielli tradizionali è andata perduta, ma i circa 500 oggetti esposti riescono ancora a rendere giustizia alla ricchezza del patrimonio folcloristico della regione. Unico paese del Konavle situato sul mare è Molunat, disteso in due piccole baie separate da un boscoso promontorio.