Domina su Budapest, dall'alto della collina di Várhegy (60 metri), con le sue due torri asimmetriche: a sinistra quella mozza di Béla IV, decorata da piastrelle policrome, a destra l'alta torre campanaria di Mattia, a tre piani, dal profilo gotico esasperato dai pinnacoli e dalla guglia dentellata aggiunta durante il restauro ottocentesco. L'asimmetria data dalle due torri, tra cui si apre il portale tardo-romanico, non minaccia l'armonia dell'edificio sacro più importante della città. Teatro di incoronazioni e matrimoni reali, durante l'occupazione turca nel XVI secolo la chiesa di Mattia fu trasformata in moschea e subì seri danni nella guerra di liberazione di Buda. La ricostruzione ottocentesca le conferì forme del gotico maturo, ma non intervenne nelle parti che si erano salvate dalle devastazioni, come il bellissimo portale della Vergine con bassorilievo del XIV secolo. L'interno, su tre navate, è interamente ricoperto da affreschi di fine Ottocento. Preziose le vetrate, gli altari e i sarcofagi neogotici di re Béla III e della moglie. Si scende nella cripta per ammirare il tesoro, composto da oreficerie sacre, paramenti antichi dei tempi delle incoronazioni e la copia della corona d'Ungheria.