La strada e soprattutto la piazza, Oranienplatz, sono state nei decenni scorsi il cuore della piccola Istanbul, connotazione che oggi sta sfumando verso una più ampia multietnicità (la comunità turca ha ora il suo centro in Neukölln). In questa zona, nel XIX secolo, si è sviluppata un’originale architettura urbana fatta di edifici dai molti cortiletti interni, Hinterhof (di circa 6 metri per 6), dove si installavano imprese artigianali o commerciali mentre sul davanti stavano gli appartamenti di chi ci lavorava. Per averne un’idea si può visitare l’Oranienhof al n. 183 di Oranienstrasse o l’Elisabethof ai numeri 59-61 di Erkelenzdamm. Siamo anche in una delle zone di Kreuzberg in cui la vita notturna è più vivace, con numerosi bar rock, Kneipe (osterie), ristoranti e discoteche. La Oranienstrasse, specialmente all’incrocio con la Mariannenstrasse, è il posto giusto per sperimentare un gran numero di cucine del mondo, corrispettivo gastronomico dell’impronta multikulti, multiculturale, che a Berlino ha una lunga e durevole storia. Nell’ampia, quadrata e alberata Oranienplatz, la Oranienstrasse incrocia ortogonalmente il lungo seguito di aree verdi che verso sud va ad affacciarsi sul Landwehrkanal, mentre a nord raggiunge l’amena Michaelkirchplatz. Caratterizzano la piazza curati giardini e un laghetto rettangolare centrale cui fa da quinta, sullo sfondo, la scenografica St.-Michael Kirche. Costruita nel 1851 su progetto di Johann Carl August Soller (1805-1853), allievo di Schinkel, la chiesa fu descritta dal grande scrittore tedesco Theodor Fontane come la più bella di Berlino; dopo i bombardamenti dell’ultima guerra, non ne resta che la facciata e il transetto.